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24 set

Il Pizzo di Levico, il balcone della Valsugana

di Elisa

 

Dopo aver ammirato per tanto tempo le splendide foto dei due laghi scattate dal Pizzo di Levico, finalmente ho visto il paesaggio con i miei occhi!
Rinunciando a convincere le mie amiche pigrone, ho organizzato una gita con i miei colleghi, i più sportivi dell’ufficio presso il quale lavoro da poco tempo.
Parto da casa un po’ preoccupata, i miei colleghi sono super allenati mentre io ho comprato l’abbigliamento tecnico due giorni prima… Ritrovo al parcheggio vicino all’Albergo Paoli, Località Lochere.

 

Decidiamo di percorrere la famosa Kaiserjägerstraβe, strada che da Levico porta al Passo Vezzena, punto di partenza dell’escursione. Per chi non fosse molto pratico nella guida lungo strade strette e tortuose, consiglio il percorso alternativo da Calceranica e poi Vattaro in direzione Lavarone. Parcheggiamo vicino all’Hotel Vezzena ed allacciamo gli scarponi. Camminando nella vasta distesa di pascoli e boschi, rifletto sull’irresistibile fascino della montagna, anche quando non si tratta di quella aspra d’alta quota.

 

verso il Pizzo di Levico: i prati del Vezzena  verso il Pizzo di Levico: Forte Busa Verle

 

L’altopiano del Vezzena è stato anche testimone degli scontri durante la Guerra Mondiale e a ricordarcelo vi sono forti e tracce lungo il percorso.
Nel nostro gruppo vi è anche un appassionato di storia che in un battibaleno diventa una perfetta guida turistica, mostrandoci i confini ed i segni degli scontri. Un’esperienza così intensa non potrebbe essere sostituita neanche da un milione di libri e documentari!

Dopo aver ammirato il Forte di Cima Verle (o forte Busa Verle) che faceva parte della cintura difensiva degli austroungarici sul confine con il Regno d’Italia, proseguiamo.

 

Stupita di me stessa, tengo bene il passo dei miei compagni e poco dopo raggiungiamo uno dei più belli punti panoramici. Macchina fotografica alla mano ci improvvisiamo fotografi, ma con una vista così non servono obiettivi professionali! In cielo nemmeno una nuvola, ma anche il caldo comincia a farsi sentire nonostante fossimo a 1700 m di altezza.

 

verso il Pizzo di Levico: belvedere  quasi in cima al Pizzo di Levico

 

Un ultimo sforzo ed eccoci alla Cima Vezzena!
Qui si trova il Forte del pizzo di Levico con la famosa croce visibile dal fondo valle e proprio ai suoi piedi ci fermiamo a mangiare i freschi panini comprati la mattina stessa.

Una leggera brezza, il profumo degli affettati ed un panorama rilassante da conservare nel cuore!
Alcuni di noi si divertono ad ammirare le montagne circostanti e le valli con il binocolo, in una sfida di conoscenze geografiche e morfologiche.

 

pausa pranzo al Pizzo di Levico  individuando le montagne dal Pizzo di Levico

 

La giornata è troppo bella e la compagnia davvero piacevole per terminare così la nostra escursione, decidiamo quindi di proseguire verso Malga Porta Manazzo.

Qui il sentiero si fa più ripido nei boschi e comincio a sentire la mia scarsa preparazione atletica, ma i miei colleghi sono comprensivi ed approfittiamo di alcune soste per osservare le tracce rimaste delle trincee.
Alla malga breve sosta per riprenderci dal caldo e dalle fatiche, poi imbocchiamo la strada asfaltata che collega la malga al nostro punto di partenza, realizzando con soddisfazione di aver raggiunto le 7 ore di cammino, ma tutto sommato di non sentirle (ancora).
Giunti alla macchina resta uno sfizio da togliersi: per tutta la giornata le invitanti acque cristalline dei laghi sono state sotto i nostri occhi ed ora un bel bagno rinfrescante non ce lo toglie nessuno!
In quattro e quattr’otto zaino e scarponi cedono il posto a costume ed infradito per un bagno rigenerante al Lago di Levico.

 

relax al Lago di Levico

 

E con un tramonto da incorniciare, ci salutiamo stanchi e felici di aver trascorso insieme uno splendido sabato, non più solo colleghi ma ormai amici.

 

Postato in: Italiano / Post in Italiano / Sport / 24 set 2013 ore 10,02 / 0 commenti commenti
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