di Daniela Poggiali

Arriviamo un po’ lunghi, solo alla fine dell’estate riusciamo ad arrivare da Pippa, alla Malga Trenca.
Siamo adulti, con figli ormai studenti universitari, e questa volta, dopo tante cose fatte insieme ai bambini, ci siamo fatti noi un regalo: abbiamo adottato Pippa!

Non conosciamo la strada verso la Malga Trenca, ma ci fa piacere quando, lungo la strada, i valligiani non hanno mai dubbi né tentennamenti nell’indicarci la direzione.

La via è meravigliosa, già qualche macchia di colori autunnali si intravede, una leggera nebbia si alza di fronte ad un sole, che, col passare del tempo, si mostra sempre più deciso.
Siamo in alto, anzi in cima, ed attorno punte aguzze di montagne, boschi sempre più rarefatti e poche case.

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Eppure alla Malga Trenca vediamo tante persone. Che succede? Non sapevamo, è una bella sorpresa: oggi le mucche lasciano l’alpeggio e tornano alle loro stalle invernali.
È festa: una festa semplice, di malgari e di allevatori che si incontrano, di bestie addobbate che scendono su camioncini scoperti oppure partono lentamente di valle in valle.

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Noi veniamo dal mare, da una bella località di mare, non conosciamo queste tradizioni: le persone della valle capiscono, senza parole, questo, ci descrivono ciò che succede, ci spiegano i gesti i colori, gli oggetti.
Intere famiglie ci avvolgono, ci invitano per gli anni a venire.

Scendiamo in auto e lungo le valli, ora vicine ora lontane, vediamo le mandrie scendere, i bambini e gli adulti salutano, alcuni si sono fermati a mangiare sul prato, accanto alle proprie bestie.
Tante cose abbiamo imparato col cuore!